ADDIO TERRAFERMA

TITOLO ORIGINALE Adieu, plancher des vaches!
ANNO 1999
PAESE Francia - Svizzera - Italia
REGIA Otar Iosseliani
GENERE Commedia
ATTORI PRINCIPALI Otar Iosseliani, Lily Lavina, Nico Tarielashvili, Philippe Bas, Stéphanie Hainque, Mirabelle Kirkland, Joachim Salinger, Amiran Amiranashvili
DURATA - FOTOGRAFIA 112' - colore
PRODUTTORE DVD DeA Planeta - Bigtime Pictures
Addio terraferma (Adieu, plancher des vaches!) - Iosseliani

 

Addio terraferma (Adieu, plancher des vaches!) - Iosseliani
Addio terraferma (Adieu, plancher des vaches!) - Iosseliani
Addio terraferma (Adieu, plancher des vaches!) - Iosseliani
Addio terraferma (Adieu, plancher des vaches!) - Iosseliani

 


Punteggio assegnato al film: ***
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***

Recensione del 20/11/2007

 

 

Qualità video: ottima.
Qualità audio: qualche problema sul canale destro della traccia francese, nel contesto di una qualità generale molto buona.
Lingue: Francese e Spagnolo Stereo
Sottotitoli: in spagnolo.
Formato video: 1.66:1  4/3
Extra significativi: alcune schede di testo.

Edizione spagnola rintracciata sul mercato iberico (Dvdgo).


COSA MI E' PIACIUTO: è un film molto divertente, ma lo sarebbe ancora di più se la struttura generale non si limitasse alla descrizione di un mondo, o se si vuole di due mondi contrapposti che tendono a fondersi e a scambiarsi i ruoli. Tutto sommato lo si potrebbe accostare, per la sua natura puramente descrittiva, a un film di Tati come Mon Oncle, ma lì le invenzioni umoristiche sono tante e tali da rendere ardito il confronto. Altro modello significativo potrebbe essere "Il fantasma della libertà" di Buñuel, ma la differenza è che in Iosseliani i dialoghi sono superflui, e il surrealismo del georgiano nasce dalla realtà rappresentata, per il modo in cui viene mostrata, e non è uno strumento stilistico. Certo non si può lamentare l'assenza di invenzioni, figurative e/o di situazione: la cameriera rocciatrice che lava le finestre della villa dall'esterno calandosi con le corde, il giovane ricco che alla ricerca dell'opposto si dedica a lavori umili come lavapiatti, facchino, aiuto-mendicante, lavavetri (bellissima l'inquadratura in cui passando lo straccio sulla vetrina del negozio e rimovendo la schiuma svela un presepe, come se si fosse improvvisamente alzato un sipario a nostro beneficio), sua madre che si sposta in elicottero e che la sera invita il bel mondo cantando sempre lo stesso lied da Die schöne Müllerin in una strana versione da osteria tirolese, ed esibendo il suo marabù* come se fosse un cane da grembo; suo padre che passa il tempo a degustare vini, far girare trenini elettrici, e andare a caccia a venti metri da casa vestito di tutto punto con il cameriere che gli lancia i bersagli. Belle le musiche, georgianeggianti. E colgo l'occasione per consigliare a chi non li conoscesse i bellissimi cori maschili della tradizione georgiana: c'è in giro almeno un disco del Rustavi Choir (io ne ho uno stupendo pubblicato dalla Nonesuch, 979224-2).

COSA NON MI HA CONVINTO: come dicevo, c'è la descrizione, ricca di intuizioni, di un mondo, ma manca una storia. Tante piccole storie non ne fanno una grande, al limite fanno un telefilm nello stile contemporaneo, e le connessioni fra i vari filoni sembrano significanti solo sotto il profilo spazio-temporale. La conseguenza è che i personaggi non si modificano, non crescono, ma come figurine di un presepe si lasciano ammirare restando però sempre uguali a sé stessi.

CURIOSITA': *per i pochi, fra i quali il sottoscritto, che non lo sapessero, e quindi vedendo quel curioso animale che compare nel film si fossero chiesti o sono destinati a chiedersi "Bello, ma cos'è esattamente?", quel grande uccello simile a un pellicano è un marabù.


Ho visto Addio terraferma in francese. Per i pochissimi dialoghi che ci sono, tutto sommato i sottotitoli in castigliano sono superflui.


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