COSA MI E' PIACIUTO:
Scorsese ha il merito di aver ricreato il genere del "notturno"
aggiornandolo ai nostri tempi. Non poteva evitare che in molti tentassero
di copiarlo, con esiti spesso deludenti, ma lui è proprio un
mago della notte. Sembra proprio che la notte ispiri le sue migliori
fantasie di visionario, di prestigiatore delle illusioni. Nel film coesistono
la dura realtà delle strade di New York e del Pronto Soccorso,
come dire l'inferno e una parte di esso, e le apparizioni dei fantasmi
che affollano la mente del protagonista, un impressionante Nicholas
Cage. La reiterata comparsa del volto livido di Rose diventa alla fine
un'ossessione anche per lo spettatore. Il biancore accecante del sole
che avvolge Frank nell'inquadratura finale ci trasmette la pace e la
serenità che accompagnano la sua uscita dagli inferi. Tutti recitano
molto bene, a partire dalla delicata Patricia Arquette, sorella minore
di Rosanna.
COSA NON MI HA CONVINTO: non ritengo che sia un capolavoro, ma non riesco
altresì a rimarcare in questo film debolezze evidenti. Ben accolto
dalla critica, è stato un po' snobbato dal pubblico... una storia
di infermieri, che sarà mai? Il grande Scorsese si mette a copiare
i telefilm? Invece si tratta di un'opera molto complessa, a partire
dal significato equivoco del titolo originale ("portare fuori il
morto"). Lo vidi casualmente in televisione senza averne mai sentito
parlare prima, e appunto mi chiesi perché se ne fosse parlato
così poco.
Ho visto Al di là della vita con l'audio originale
e i sottotitoli in italiano (con qualche problema grafico con le lettere
accentate).
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