COSA MI E' PIACIUTO:
i livelli della realtà e dell'immaginazione sono talmente ben
mescolati che non si sa mai a quale piano ci ha portati, di volta in
volta, l'ascensore impazzito di Amenábar. Sono felice per i molti
che affermano di aver capito tutto, tanto è chiara la spiegazione
finale, ma... a che livello di realtà avviene questa spiegazione?
Se io ritrovo finalmente le istruzioni del mio videoregistratore, che
cercavo da tempo, in fondo a un dirupo nelle valli bergamasche alla
fine del XVII secolo, potrò dire di essere in grado di programmare
l'attrezzo infernale per registrarmi la partita, una volta ripercorsa
la via di casa? E la mia casa esiste veramente? E voi, state leggendo
una recensione sul mio sito, o il mio sito non esiste ed è parto
della vostra immaginazione contorta? O sono io che sto immaginando di
scrivere per qualcuno che esiste solo nella mia mente? Ho davvero visto
questo film, o me lo sono sognato? Se è stato un sogno, era decisamente
affascinante. Amenábar ha scritto Apri gli occhi all'età
di 25 anni con un suo coetaneo, Mateo Gil, e lo ha diretto con la sicurezza
di un veterano. Sfido i pochi che non hanno capito tutto a non rimuginarci
sopra per un bel po'. Molti i momenti di batticuore. Deliziosa e simpaticissima,
con la sua vocina grassottella, Penélope Cruz.
COSA NON MI HA CONVINTO: Amenábar ha scritto anche le musiche,
insieme a Mariano Marín, e direi che è l'aspetto della
sua creatura che gli è riuscito meno bene.
CURIOSITA': lo stesso film è stato rifatto
a Hollywood quattro anni più tardi, col titolo Vanilla Sky.
E' parere molto diffuso che si tratti di una pallidissima copia dell'originale,
e a giudicare dai pochi brandelli di pellicola che ho adocchiato credo
di potermi unire alla moltitudine.
Ho visto Apri gli occhi in spagnolo con
i sottotitoli (obbligatori) in inglese.
Questo film su Amazon.it
Alejandro Amenábar su Amazon.it