COSA MI E' PIACIUTO:
la sua inclassificabilità è anche la sua forza, perché
da qualunque parte lo si prenda, è un film che elargisce motivi
di interesse come una cornucopia. Opera filosofico-morale? Romanzo di
fantascienza? Saggio sociologico? Film d'azione? Fantapolitica? Sesso-violenza-e-sinfonie-di-Beethoven?
Ognuna di queste etichette si appiccica che è un piacere, anche
tutte insieme. La realizzazione tecnica, sempre in funzione delle idee,
è come di consueto in Kubrick perfetta in ogni suo elemento:
la recitazione, la fotografia (vien fatto largo uso di focali cortissime),
la musica. E poi Stanley gioca con le velocità: al rallentatore
il regolamento di conti interno fra i Drughi, acceleratissimo il convegno
amoroso a tre nella camera di Alex. Qualunque sia il mezzo utilizzato,
il risultato è che ogni sequenza di questo film non ricorda nessun'altra
scena vista al cinema né prima né dopo (unica parziale
eccezione, ma giustificatissima visto l'effetto, l'inquadratura dal
basso dello scrittore che riconosce il suo aggressore sentendogli cantare
Singin' in the Rain: ricorda in parte il Jack Nicholson di Shining,
e in parte il piccolo Danny in "crisi di luccicanza" nel medesimo
film). Molto bravo MacDowell, ma che dire di Patrick Magee nella breve
ma intensa parte dello scrittore assetato di vendetta? Il film ebbe
fra gli altri il merito di rilanciare la popolarità della Nona
Sinfonia di Beethoven e della musica classica in generale.
COSA NON MI HA CONVINTO: l'attore che interpreta il padre di Alex, Philip
Stone, mi sembra che stenti a reggere il passo della compagnia.
CURIOSITA': uno dei Drughi non assomiglia a Bombolo?
Ho visto Arancia meccanica in inglese
con sottotitoli in italiano.
Questo film su Amazon.it
Stanley Kubrick su Amazon.it