DI COSA SI TRATTA: tre italiani, un emigrato in Germania, un giovanotto ingenuo con la sua nonna, un pedantissimo padre di famiglia, si mettono in viaggio verso il seggio elettorale. Tre personaggi interpretati da un solo attore, Carlo Verdone.
COSA MI E' PIACIUTO:
Carlo Verdone mi piace perché è buono, e al contempo pragmatico. La sua è una galleria di mostri, ma sono mostri gentili, dipinti con affetto, anche quando sono odiosi (Furio, il marito della povera Magda, ma in questo caso l'umana comprensione si sposta su di lei). Ed è pragmatico perché espone fatti e situazioni in modo semplice e chiaro, cosicché tutti possano apprezzare. Anche se punta soprattutto a far sorridere, è tuttavia un film pervaso di tenerezza e di malinconia: nessuna delle tre storie finisce bene. Verdone era al suo secondo film, dopo il successo dell'esordio con Un sacco bello, e ben sapendo che l'opera seconda è sempre un passo delicato, si è avvalso della collaborazione a tutto campo di Sergio Leone, ufficialmente produttore, e di altri artisti di sicuro affidamento come Morricone per le musiche e Leo Benvenuti e Piero De Bernardi per la sceneggiatura. Ne è sortita un'opera equilibrata e senza vistosi punti deboli, che ha consegnato agli italiani almeno un personaggio mitico: la paziente Magda, interpretata dall'attrice moscovita Irina Sanpiter (magistralmente doppiata da Solvejg D'Assunta, grande specialista di dialetti). La prova lodevole di tutti gli attori conferma che Verdone non è solo un attore notevole, ma è anche molto bravo nel dirigere i colleghi.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
Ho visto Bianco, rosso e Verdone in italiano senza sottotitoli.
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