COSA MI E' PIACIUTO:
un fantastico Nino Manfredi, fantastico in senso proprio, cioè
del personaggio di fantasia, esagerato oltre ogni limite, che conserva
una sua dimensione realistica. E' attorniato da un nugolo di caratteristi
molto bravi e molto ben guidati. Fotografia suggestiva e non fine a
sé stessa. Nei rari momenti in cui il grottesco si dirada fa
capolino la poesia, come nelle riprese col teleobbiettivo dei bambini
della baraccopoli che giocano con niente, e soprattutto nell'ultima
sequenza. Un bel finale fa sempre colpo.
COSA NON MI HA CONVINTO: si può esagerare con eleganza, deformare
con stile, stilizzare seguendo una forma. Mi sarebbe piaciuto che l'ottimo
spunto di questo film fosse stato trattato con quegli strumenti, ma
non mi sembra che sia andata così. La farsa cade spesso nel greve,
il disgusto è cercato con insistenza, e l'umorismo acre che pervade
tutta l'opera è soffocato da tutti quegli eccessi. Non è
la sapienza a difettare, ma il senso della misura.
CURIOSITA': Adriana Russo, procace nuora del patriarca,
diventerà di lì a poco una divetta del varietà
televisivo.
Ho visto Brutti sporchi e cattivi in
italiano senza sottotitoli.
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