COSA MI E' PIACIUTO:
chi non sopporta lo stile di Antonioni, fatto sovente di lunghi piani-sequenza
e di interminabili silenzi, non ha nulla da temere: Cronaca di un
amore è tutt'altra cosa. E' l'opera prima del regista ferrarese,
e pochi altri debutti sono stati così convincenti, maturi e compiuti
nella storia del cinema italiano. La trama, e lo stile con cui è
tessuta, sono degni dei classici noir del cinema francese e americano,
il fascino degli attori principali è irresistibile (Lucia Bosé
all'uscita del cinema dopo la proiezione del film restaurato afferma
raggiante: "E io ero bellissima", ed è talmente vero
che la sua immodestia suscita una spontanea simpatia). La descrizione
dell'ambiente geografico (Milano) e sociale (l'alta borghesia) è
essenziale ed efficace, e anche la musica, scritta da Giovanni Fusco,
è originale e offre un contributo importante alla creazione dell'atmosfera
torbida e inquieta che avvolge tutto il film.
COSA NON MI HA CONVINTO: il doppiaggio, anche se tecnicamente ben eseguito,
toglie qualcosa alla spontaneità della recitazione di Girotti
e della Bosé. Tutti quanti fumano troppo.
CURIOSITA': Lucia Bosé, praticamente al
suo esordio, era stata Miss Italia nel 1947, e ancora prima lavorava
come commessa da Giovanni
Galli a Milano. Chi non ha mai assaggiato i dolci di Giovanni Galli
non sa cosa si è perso. Ferdinando Sarmi, che è l'attore
che interpreta il marito della protagonista, è anche colui che
ha disegnato i costumi.
Ho visto Cronaca di un amore in italiano.
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