COSA MI E' PIACIUTO:
ci sono tante piccole idee, fra cui spiccano la gara di acuti dei cantanti
nella sala macchine della nave, il bagno del rinoceronte, Schubert suonato
con i bicchieri. Il testo è cosparso di aforismi talvolta sorprendenti,
o addirittura folgoranti (il grande soprano che considera la propria
voce miracolosa alla stregua di una schiavitù). Gli scenari sono
di una falsità deliziosa. I primi cinque minuti, a mo' di filmato
d'epoca (1914), sono un gran pezzo di bravura.
COSA NON MI HA CONVINTO: la somma di tanti piccoli dettagli non fa il
grande film. Non ci trovo né la ricostruzione del momento storico,
né la descrizione efficace del mondo artistico. La rinuncia programmatica
ad attori noti alla lunga presenta il conto: gli interpreti eseguono
fedelmente gli ordini del maestro, ma non sono nemmeno sollecitati a
metterci qualcosa di loro. Due ore interminabili, che sfociano nella
soluzione del distacco dal racconto. Fellini, nel mostrare le maestranze
e il marchingegno che fa oscillare la nave, vuol fare un passo indietro
e cedere umilmente la facoltà di giudicare a ciascuno spettatore.
A un narratore io invece chiedo che si prenda le sue responsabilità
fino in fondo: mi stanno benissimo i non-finali, a patto che non vengano
dichiarati come tali.
Ho visto E la nave va in italiano senza
sottotitoli.
Questo film su Amazon.it
Federico Fellini su Amazon.it