COSA MI E' PIACIUTO:
invece della struttura non lineare che è diventata un classico
ingrediente della cinematografia non solo americana da quando Tarantino
ha proposto il suo "Pulp Fiction" (non che fosse l'unico
modello possibile, si ricordi ad esempio "Rapina a mano armata" di
Kubrick), Spike Lee si serve delle regole classiche dell'unità di
spazio e di tempo. E' il racconto di una giornata torrida in una strada
di Brooklyn abitata soprattutto da neri, ma in cui il punto di riferimento è
una pizzeria il cui proprietario è un italo-americano. Il
tema della difficile convivenza fra gruppi di provenienze diverse
(ci sono anche portoricani e coreani) è annunciato da subito,
ma la cosa più interessante
è che l'aggancio alla realtà, con relativa dedica, è rivelato
alla fine. E' attorno al finale, con la sua inattesa rottura della "tregua"
e l'esplosione della violenza, che
tutto il film si avvolge. Ed è col finale che si palesa anche
la terza regola del teatro greco: l'unità di azione. Perché fino
alle soglie dell'epilogo nulla è veramente degno di essere
considerato azione, ci si perde nel sonnolento procedere della normale
vita della comunità, pensando che sarà così fino
alla fine. L'elemento fisico che coagula tutto il materiale è il
caldo. La giornata si preannuncia come la più calda dell'estate,
e i colori (prevale nettamente il rosso) ce lo ricordano in ogni
istante. In uno dei documentari presenti in questo dvd, Spike Lee
racconta che quand'era ragazzino fu impressionato da un telefilm
in cui uno scienziato spiegava che quando le temperature superavano
certi livelli, il numero degli omicidi aumentava considerevolmente,
e alla fine lo scienziato fu ucciso. Alcune belle invenzioni di fotografia
(sparse un po' ovunque) e di situazione (la discussione fra i fratelli
nel retrobottega della pizzeria). Ottimi gli attori.
COSA NON MI HA CONVINTO: la musica è insopportabile. Veste assai bene
il film, lo serve anche a puntino, tanto che quando il pizzaiolo
Sal distrugge il monumentale stereo portatile di Radio Raheem lo
eleggo istantaneamente a mio eroe. Quindi la mia non è una critica
distaccata alla colonna sonora, però sinceramente il mio sistema
nervoso ne è uscito molto affaticato.
Ho visto Fa' la cosa giusta in inglese
con sottotitoli in italiano.
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