COSA MI E' PIACIUTO:
tutti bravi gli attori e molto ben guidati. Chris Penn vinse la Coppa Volpi. Per tutti coloro che pensavano che un attore con quella faccia e così irrequieto non potesse che essere fratello di Sean Penn, ebbene, avevano ragione: è suo fratello. Christopher Walken non deve impegnarsi molto per risultare inquietante, e infatti ci riesce benissimo anche questa volta. A una delle due attrici principali, Isabella Rossellini, tocca la sequenza a mio avviso più riuscita, quando dopo aver cercato di calmare il marito, va a sdraiarsi sul letto ad attenderlo con rassegnazione, e la camera resta su di lei.
COSA NON MI HA CONVINTO: va bene esser cupi, va bene esser disperati, ma quando è troppo è troppo. La sgradevolezza di un film non mi deve obbligare a ricercare in essa l'inevitabilità del male, e ad accettarla. Una società che non sa vivere che nel dolore e nella violenza è necessariamente interessante? Non per me. Io posso soffrire per e con dei personaggi che avrebbero potuto finir bene ma poi finiscono male, ma se si riducono a scegliere fra due mali, e optano sempre per il peggiore, ne consegue anche una certa prevedibilità, che finisce per stancare. Il padre di Ray recita in un italiano che alle orecchie di un italiano fa ridere. E Benicio Del Toro parla la nostra lingua con l'accento spagnolo. L'unica che parla veramente un italiano credibile è la madre dei fratelli (la Rossellini si esprime pressoché sempre in inglese).
Ho visto Fratelli in
inglese con i sottotitoli in spagnolo.
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