DI COSA SI TRATTA: in una compagnia circense composta prevalentemente da persone deformi, si consuma il dramma dell'amore impossibile di un nano per una bella trapezista (non nana). Lei punta al patrimonio di lui, ma dovrà affrontare l'ira della comunità dei "mostri".
COSA MI E' PIACIUTO:
Browning usò ingredienti strani, diversi, per confezionare un piatto ancora più strano e diverso, in definitiva unico. Credo sia universalmente noto il fatto che furono utilizzati per questo film-culto attori realmente deformi o mutilati. Ma non è tanto la compassione del narratore che rende non ignominiosa l'operazione, quanto la sua ammirazione per la peculiarità, la personalità, l'abilità e le doti umane di queste persone, che traspare da ogni scena. Loro sono diversi fisicamente, ma gli altri, quelli normali, o almeno alcuni di loro, sono i veri mostri. Browning era un asso del cinema horror, ma è qui, in questo film che rappresenta la sua scommessa più forte, che il suo cinema straccia il velo del genere e approda ad un àmbito di più ampio respiro. La scommessa, in termini pratici, non fu vinta, perché Browning fece in seguito solo altri due film di scarsa importanza, e preferì infine ritirarsi vivendo di rendita grazie ai successi del periodo del muto. Lo stesso Freaks, a fronte dell'accoglienza molto controversa, fu ritirato quasi subito, e anzi in alcuni paesi fu bandito per decenni. Fu riscoperto negli anni '60, e a tutt'oggi la sua unicità non ha potuto essere intaccata. La curiosità degli spettatori è stimolata in modo sano, solidale e non sprezzante. Per esempio, le sorelle siamesi si fidanzano e pensano di sposarsi; uno dei fidanzati bacia una delle gemelle, ma anche l'altra ne è deliziata. Poi arriva l'altro fidanzato, i due si stringono la mano, e lo spettatore pensa subito... e Browning lo lascia pensare in santa pace, dacché si passa ad altri personaggi. La musica presente è solo quella prodotta in scena, e segnalo un notevole preziosismo: all'approssimarsi del dramma finale, uno dei mostri suona, con uno strumento che non ho ben identificato, l'assolo del corno inglese che apre l'ultimo atto di Tristan und Isolde.
COSA NON MI HA CONVINTO: Browning, che aveva forgiato il suo mestiere nel cinema muto, mostrava ancora qualche titubanza nella gestione delle parti dialogate.
Ho visto Freaks in lingua originale
con i sottotitoli in italiano.
Questo film su Amazon.it