DI COSA SI TRATTA: dall'omonimo romanzo di Charles Dickens: un ragazzino aiuta un galeotto in fuga, e questi lo ricompenserà.
COSA MI E' PIACIUTO:
la prima parte, con Pip ragazzino, è deliziosa. Splendida fotografia, dialoghi leggiadri e divertenti, belli e bravi i due giovani attori Tony Wager e Jean Simmons (sedicenne e già splendida) ma ottimi anche gli adulti, inquadrature fantasiose.
COSA NON MI HA CONVINTO: poi invece succede qualcosa di increscioso. Secondo il racconto trascorrono sei anni dal momento in cui vediamo Pip compierne 14, e più o meno la stessa età dovrebbe avere Estella. Quindi ritroviamo un Pip ventenne. L'attore è ripreso di spalle... controcampo... ed ecco inquadrato un distinto signore di mezza età, l'attore John Mills, che all'epoca aveva 38 anni nemmeno troppo ben portati. Le prime immagini della parte londinese, poi, con l'espressione falsamente stupita di Pip/Mills che si guarda in giro mentre alle sue spalle scorrono immagini sbiadite proiettate su uno sfondo, rivelano che l'incanto si è definitivamente dissolto. Resta da vedere come hanno risolto il problema Estella/Jean Simmons: beh, ancora peggio. L'attrice Valerie Hobson, ventinovenne che dimostrava un'età assai più matura, non possedeva nemmeno l'ombra della fulgida bellezza e del carisma di Jean Simmons. Perché non truccare la Simmons da adulta, allora? Nel frattempo anche lo sviluppo del racconto si fa meramente elencativo e l'umorismo non graffia più, come un lungo recitativo senza più arie. Di tutta la seconda parte si salva solo la scena dell'incendio. Finale raffazzonato. Musiche nella tradizione del sinfonismo post-tardo-romantico inglese, cioè tronfie e stucchevoli, con un goffo tentativo di applicare il principio del leitmotiv.
Ho visto Grandi speranze in inglese
con sottotitoli in italiano.
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