DI COSA SI TRATTA: trasposizione del musical teatrale omonimo che debuttò nel 1967 ed ebbe quasi 2000 repliche. Un giovane che sta per partire per il Vietnam incontra un gruppo di hippies. Alla fine non sarà lui a partire.
COSA MI E' PIACIUTO:
la parte musicale (il compositore è il canadese Galt MacDermot) è molto piacevole: lo stile è pienamente fine anni '60, età dell'oro della musica pop, e l'apparente anacronismo è dovuto semplicemente al fatto che il musical originale precede il film di 12 anni. Le canzoni migliori, decisamente belle, sono la prima (Aquarius), quella in cui Berger irrompe nella festa di Sheila e balla sul tavolo (I Got Life), e l'ultima (Let The Sun Shine), ma tutto il resto è comunque su un buon livello. La scittura di MacDermot ha qualche sporcizia che finisce per incrementarme il fascino. Notevoli, per quanto possa capire io di danza, le coreografie, che si fondono perfettamente con la messa in scena di Forman grazie anche alla fotografia di Miroslav Ondrícek. Forman è un grande amico della musica, e la sa servire come pochi altri registi. Lo aveva già dimostrato agli esordi, con Konkurs, lo confermerà pochi anni dopo con Amadeus. Non aggiunge nulla al messaggio originale del musical, che è semplicemente il classico: fate l'amore, non fate la guerra, ma crea uno struggente alone di nostalgia attorno a un'epoca ormai alle spalle, la cui essenza è andata poco alla volta irrimediabilmente perdendosi. Perfino l'uso della luce e dei colori è inconfondibilmente anni '60. La densità dei numeri musicali, che nei primi 20 minuti fa temere il peggio a chi non ama particolarmente il genere, tende a diradarsi col trascorrere delle sequenze. La realizzazione tecnica è magistrale sotto ogni aspetto: apprezzabilissima, per esempio, la perfetta sincronizzazione audio-video.
COSA NON MI HA CONVINTO: il già accennato eccesso di musica e di danze nella parte iniziale. Il modesto impatto visivo dei numeri musicali girati con poca luce. Il fatto che la canzone sui capelli, che dà il titolo alla commedia e al film, non sia fra le più belle.
CURIOSITA': la grande esibizione di colori germoglia in parte dal testo. Un "predicatore" nel parco dice: "La chiamata alle armi significa che dei bianchi di pelle mandano a combattere dei neri di pelle contro dei gialli di pelle, per difendere terre che hanno rubato a dei rossi di pelle".
Ho visto Hair in inglese con sottotitoli in italiano.
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