DI COSA SI TRATTA: a Los Angeles un poliziotto (Pacino) dà la caccia al capo di una banda criminale (De Niro)
COSA MI E' PIACIUTO:
la sfida del titolo italiano è un confronto senza respiro ma cavalleresco e leale fra due uomini fedeli anzitutto al loro ruolo e alle regole che esso comporta. Un confronto che si svolge su più terreni, da quello quasi filosofico del dialogo al tavolino di un bar, a quello dello spionaggio e del controspionaggio, al duello in stile western consumato in un teatro insolito: i prati incolti fra le piste di un aeroporto. Traslandola alla finzione, è anche la contesa artistica fra due grandi attori: uno è fra i più sobri ed essenziali Bob De Niro di sempre, l'altro è un Pacino irresistibile istrione. Il materiale narrativo è debordante, perché ad ogni personaggio di rilievo è associata la sua vicenda familiare. Ce ne sarebbe per una serie televisiva fatta di decine di episodi. La regia di Mann va alla ricerca dello spunto interessante in ogni sequenza, e spesso cerca quello che trova grazie anche e forse soprattutto alla fotografia dell'italiano Dante Spinotti. Grande spiegamento di mezzi, per uno spettacolo di sicuro impatto e solidamente costruito.
COSA NON MI HA CONVINTO: per contenere i tempi in termini accettabili, alcune delle storie collaterali vengono man mano sacrificate sull'altare della sfida fra i due grandi protagonisti. La sparatoria dopo la rapina in banca è indubbiamente molto spettacolare e coinvolgente, ma in fin dei conti un po' sovradimensionata. Non è molto credibile che la polizia possa ingaggiare una battaglia di quel genere in strada, in mezzo alla folla.
Ho visto Heat - La sfida in
inglese con i sottotitoli in francese.
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