DI COSA SI TRATTA: Maurizio bambino si addormenta davanti alla televisione e si sveglia 20 anni dopo, accolto dalla cugina e da due amiche che vivono con lei.
COSA MI E' PIACIUTO: il film scorre molto piacevolmente sul doppio binario della commedia realistica brillante, sostenuta dalle tre ragazze, e dal comico surreale e clownesco di Nichetti, che si avvale con rispetto ma anche con creatività dei modelli del cinema comico del passato, mettendo insieme le occhiatre complici di Oliver Hardy alla fisicità acrobatica di Buster Keaton e alle invenzioni mimiche di Tati. Con Tati condivide l'idea del mutismo ostinato, interrotto da una sola frase, che dà il titolo al film. La cosa buffa è che né a Hulot né a Maurizio nessuno chiede mai perché non parlano. Lo schema prevalente è quello della distruzione involontaria dell'ordine costituito: il set pubblicitario, la cerimonia in chiesa, il pranzo nuziale, la Tempesta al Piccolo Teatro. Nichetti disordina l'ordinario, ma sempre con l'arma dell'ingenuità. Bravi tutti gli attori, anche quelli di contorno. Gradevoli le musiche di Detto Mariano.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
CURIOSITA': Luisa Morandini è figlia del noto critico Morando e coautrice dell'ancor più noto dizionario dei film. Il finto spot pubblicitario della "gassosa per i gasati" viene citato anni più tardi in Ladri di saponette.
Ho visto Ho fatto splash in italiano.
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