IL CIRCO DI TATI (PARADE)

TITOLO ORIGINALE Parade
ANNO 1974
PAESE Francia - Svezia
REGIA Jacques Tati
GENERE Comico
ATTORI PRINCIPALI Jacques Tati
DURATA - FOTOGRAFIA 85' - colore
PRODUTTORE DVD DVDY Films
Il circo di Tati (Parade) - Jacques Tati

 

 

Il circo di Tati (Parade) - Jacques Tati
Il circo di Tati (Parade) - Jacques Tati
Il circo di Tati (Parade) - Jacques Tati
Il circo di Tati (Parade) - Jacques Tati

 


Punteggio assegnato al film: ***½
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): **
Punteggio Claudio Colombo Cinetop: **½
 Parade
(1974) on IMDb

Recensione del 3/4/2004

 

 

Qualità video: si tratta di un videotape di 30 anni fa riversato su pellicola, non si può pretendere molto, ma comunque la qualità generale è da ritenersi passabile.
Qualità audio: vale lo stesso discorso fatto sopra.
Lingue: Francese mono (è un film dove si parla pochissimo, sicché la non conoscenza del francese non è affatto grave).
Sottotitoli: nessuno.
Formato video: 1.33:1  4/3
Extra significativi: niente.



COSA MI E' PIACIUTO: l'idea è molto originale: viene filmato uno spettacolo in cui i ruoli - artisti, pubblico, maestranze - si mischiano di continuo. Io ho riso tantissimo, soprattutto per i numeri di mimo di Tati (i tennisti del 1900 sono irresistibili), ma non solo. Il genio di Tati si esprime anche con mezzi poverissimi: si scorgono i tratti inconfondibili del suo stile accennati qua e là con noncuranza, quasi a dichiarare: se qualche produttore mi desse fiducia, quante cose importanti avrei ancora da dire. Invece Parade sarà il suo ultimo lavoro, e il progetto per un nuovo film, "Caos", che doveva proseguire idealmente il discorso di Playtime, rimarrà sulla carta.

COSA NON MI HA CONVINTO: è evidente come la confezione del film sia dal punto di vista tecnico alquanto approssimativa. Ci sono errori di sincronizzazione del suono, il montaggio è un po' buttato lì come viene, gli stacchi fra le inquadrature hanno talvolta il tempo sbagliato, come una ripresa televisiva in diretta che ovviamente non si può correggere, ma a parte il fatto che non si capisce bene quanto siano involontarie queste incertezze, e quanto non siano invece parte integrante del progetto, non c'è nulla di tutto ciò su cui non si possa tranquillamente soprassedere. Con grande affetto per questo immenso artista.

CURIOSITA': nella scelta del titolo, non escludo che Tati si sia ispirato al balletto del suo quasi omonimo Satie (e per il quale vi rimando alla pagina Altremusiche di questo sito). Anche quella è un'opera piuttosto inconsueta, e non mi sembra un caso che quando parlo del film a volte mi sfugge detto "Parade di Satie", e viceversa quando mi riferisco al balletto.

Ho visto Il circo di Tati nell'unico modo possibile, con la traccia audio originale senza sottotitoli.


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Nota sulle immagini