DI COSA SI TRATTA: Marcello Clerici è inviato a Parigi per eliminare un suo ex-professore, esule antifascista. Ci va con la moglie, in luna di miele.
COSA MI E' PIACIUTO:
l'eccezionale fotografia di Vittorio Storaro al servizio delle molte invenzioni, spesso affascinanti, del Bertolucci regista. Bellissimo uso dei colori, sulla scia di Godard, a caratterizzare ogni singola scena e a creare legami, o contrapposizioni, fra alcune di esse (il giallo su sfondo blu e il blu su sfondo giallo di due differenti scene erotiche soltanto suggerite, per esempio). La direzione degli attori è impeccabile. La bellezza di Stefania Sandrelli è esaltata dall'ordinarietà del suo personaggio, quella di Dominique Sanda dalla raffinatezza e dall'ambiguità della figura della moglie del professore in esilio. Interessanti le musiche di Georges Delerue.
COSA NON MI HA CONVINTO: il Bertolucci autore (e qui sceneggiatore unico partendo dal testo di un autore, Alberto Moravia, che non amo) è al solito, secondo la mia personalissima opinione, al contempo molto schematico e molto confuso, che è come dire di un cuoco famoso che nessuno meglio di lui sa cucinare un piatto semplice rendendo difficile a chi lo assaggia sapere di cosa si tratta. E pur ammirando la sua abilità di regista, trovo altresì che qualche volta, non spesso, si compiaccia un po' della propria bravura.
Ho visto Il conformista in italiano.
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