COSA MI E' PIACIUTO:
non è per caso che i curatori della collana della BIM dedicata
a Bergman hanno inserito il documentario su Sven Nyqvist proprio sul
dvd de Il silenzio. La protagonista principale di questo film
è infatti sua maestà la luce. Trattandosi di un opera
sulla fisicità della vita e sull'assenza dell'anima (Il silenzio
a cui allude Bergman è quello di Dio, e proprio Il silenzio
di Dio era nelle intenzioni del regista il titolo originale), l'obbiettività
della luce è il miglior cantore che si potesse trovare. Per quanto
riguarda le immagini, dunque, questo film è un paradigma di bellezza.
Le due attrici protagoniste, guidate millimetricamente dal duo Bergman-Nyqvist,
sono perfette. Belle invenzioni, ai confini tra l'iperrealismo e il
surrealismo (il cameriere, i nani, i carri armati), che ispirarono altri,
anche grandi: impossibile seguire il ragazzino per i corridoi dell'albergo
senza pensare al Danny di Shining. Una lunga sequenza si adagia
sulla sublime 25.ma
delle Variazioni Goldberg: Ester (I. Thulin) spegne la radio nel
rifiuto di farsi contagiare dall'emozione.
COSA NON MI HA CONVINTO: forse il fatto stesso di descrivere l'aridità
spirituale dei suoi personaggi pone un ostacolo a un'autentica adesione
emozionale. Ostacolo rimosso mirabilmente da Claude Sautet con il suo
Un cuore in inverno.
CURIOSITA': il film è stato pesantemente
censurato in Italia. Al momento di scegliere la lingua della traccia
audio, ci viene ricordato che i sottotitoli sono una traduzione del
testo originale, e non la trascrizione del doppiaggio italiano dell'epoca,
che come spesso accadeva tendeva a stravolgere il significato di molti
dialoghi.
Ho visto Il silenzio in svedese con i sottotitoli in
italiano.
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