JACKIE BROWN

TITOLO ORIGINALE Jackie Brown
ANNO 1997
PAESE Usa
REGIA Quentin Tarantino
GENERE Thriller
ATTORI PRINCIPALI Pam Grier, Samuel L. Jackson, Robert Forster, Bridget Fonda, Michael Keaton, Robert De Niro, Chris Tucker
DURATA - FOTOGRAFIA 148' - colore
PRODUTTORE DVD Cecchi Gori
 
Jackie Brown - Quentin Tarantino

 

 

Jackie Brown - Quentin Tarantino
Pulp Fiction - Quentin Tarantino
Jackie Brown - Quentin Tarantino
Jackie Brown - Quentin Tarantino

 


Punteggio assegnato al film: **½
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***

Recensione del 23/3/2010

 

 

Qualità video: ottima.
Qualità audio: eccellente.
Lingue: Italiano Dolby Digital 5.1 e DTS - Inglese Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: in italiano per non udenti e in inglese
Formato video: 1.85:1  anamorfico
Extra significativi: sul secondo disco, making of, scene tagliate, intervista (lunga) a Tarantino
.

Questa è l'edizione a 2 dischi definita "Collector's Edition"


DI COSA SI TRATTA: una hostess di colore, matura ma ancora avvenente, ha a che fare con un mercante di armi che vuole riappropriarsi di un ingente gruzzolo che custodisce in Messico, e con la polizia che gli dà la caccia.

COSA MI E' PIACIUTO: un bel personaggio femminile protagonista della storia (Jackie Brown è appunto il suo nome), e di riflesso un'attenzione particolare, quasi inusuale per Tarantino, a una approfondita definizione anche dei personaggi di contorno. Ci sono due sequenze degne di Pulp Fiction per la loro confezione: la primissima, sui titoli di testa, in cui Jackie Brown attraversa un corridoio dell'aeroporto su un tapis roulant contro uno sfondo di piastrelle policrome; la seconda, cruciale, è quella dello scambio di sacchetti nello store, organizzata secondo la tecnica narrativa della scomposizione temporale e plurisoggettiva. Non importa che la prima ricordi molto Almodóvar e la seconda Kubrick e Kurosawa (Rapina a mano armata e Rashomon), Tarantino è sempre prodigo di omaggi ai registi che ama. I dialoghi, quando non cadono nel prolisso, sono ricchi di humor e di deviazioni nell'assurdo (la polemica sul colore dei sacchetti di carta in una situazione particolarmente concitata). La musica è introdotta abilmente con un espediente pressoché sempre uguale: si sente attraverso le autoradio dei vari personaggi (addirittura si interrompe quando a De Niro si spegne il motore, per poi riprendere, e la cosa sembra intenzionale, come se Tarantino ci dicesse: ehi, amico, ti sei accorto di come sto utilizzando la colonna sonora?); in questo modo è intesa come un'ulteriore dimensione del personaggio al quale è associata. Oltre alla Grier, segnalerei, fra gli interpreti, almeno Sam Jackson (che poco alla volta si trasforma in una belva) e di Bridget Fonda (figlia di Jane, nipote di Henry).

COSA NON MI HA CONVINTO: lo stesso Tarantino afferma di aver voluto fare, dopo Pulp Fiction, un film dove i personaggi contassero più della storia, tanto che gli spettatori nelle visioni ulteriori, non più distratti dalla comprensione dell'intreccio, dovrebbero concentrarsi di più sui caratteri. L'intenzione è evidente, ma allora la trama avrebbe dovuto essere meno complicata. Mischiare le carte per poi estrarre l'asso a sorpresa sortisce miglior effetto se le carte sono poche; qui c'è un mazzo di 108 carte, con un bel po' di jolly, e la partita dura due ore e mezza. De Niro è qui in versione parodia di sé stesso, con il suo bagaglio di smorfie, e il suo personaggio, rispetto allo spessore, ha ricevuto uno spazio esagerato.

 

Ho visto Jackie Brown in inglese con i sottotitoli un po' in italiano e un po' in inglese.


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