COSA MI E' PIACIUTO:
la narrazione senza forzature, condotta con l'ausilio di dialoghi molto
naturali (fin troppo, per me, che ho già delle difficoltà
con un inglese lineare, mentre qui si parla una specie di gergo, purtroppo
- dal mio punto di vista - assai fedelmente trascritto nei sottotitoli).
La metafora dello spirito libero non è qui confezionata come
un libretto di istruzioni, ciò che avviene in altri film di ben
altro successo che girano intorno all'ambiente scolastico (che girano
attorno, appunto, ma non entrano mai). Per certi aspetti viene spontaneo
il parallelo con I 400 colpi, anche se qui la visione d'insieme
è ancora più aspra, decisamente pessimistica. Non per
questo mancano le oasi di autentico, godibilissimo humor inglese: eccelle
in tal senso la sequenza della partita di calcio, con il panciuto istruttore
patito del Manchester United, con tanto di maglia numero 9 dei red devils,
che fa le squadre, arbitra assegnandosi un rigore inventato, facendoselo
parare e ordinando pretestuosamente la ripetizione del tiro, e alla
fine perde lo stesso, con tanto di punteggi in sovraimpressione. Bravissimo
il ragazzino, David Bradley.
COSA NON MI HA CONVINTO: non saprei che dire, è un bel film,
non ha difetti biasimevoli, ma, lungi dal cambiarmi la vita, non posso
neanche dire che passerò la notte a ripensarci. Temo che le visioni
ulteriori possano togliere qualcosa al pathos della prima volta. Il
fratellastro cattivo è troppo unidimensionalmente tale, fa un
po' Cenerentola (Cenerentola è Billy, ovviamente. E chi è
Billy? Billy è il ragazzino protagonista, mentre Kes è
il nome del falco da lui allevato e addestrato).
Ho visto Kes in inglese con sottotitoli in inglese.
Questo film su Amazon.it
Ken Loach su Amazon.it