COSA MI E' PIACIUTO:
l'incontro del tradizionale stile grafico dei classici Disney con il
computer dà risultati smaglianti, all'epoca sorprendenti. Le
invenzioni migliori riguardano le animazioni antropomorfiche degli oggetti
(l'orologio, la tazzina, l'armadio, il candelabro...), e quelle del
mostro. L'attrice che dà voce a Belle è bravissima. E'
molto bella anche la voce della Bestia ma credo sia rielaborata digitalmente
per abbassare la frequenza (quando rumoreggia sembra il carlino di mia
sorella).
COSA NON MI HA CONVINTO: troppe canzoni, e tutte banali. In particolare
quelle che coinvolgono Gaston, il bellimbusto, sono molto distanti dalla
sopportabilità. Forse non sono tanto peggio delle altre, ma quel
personaggio fa veramente ribrezzo: c'è modo e modo di rendere
ributtante un carattere. La Disney dai tempi di Biancaneve (1937) non
si evolve, ma semmai perde per strada anche le qualità migliori
dei suoi film precedenti, restando disperatamente aggrappata ai suoi
stilemi distintivi, ma immutabili nei secoli dei secoli. Visto nel 2006,
questo film del 1991 non ha nulla che desti stupore; al limite, ammirazione
per l'accuratezza della realizzazione (le scene nel bosco in particolare,
ma quelle analoghe in Biancaneve erano più impressionanti). Oggi
la Pixar stupisce non tanto e non solo per la maestria nell'uso della
computer graphic, quanto per le idee che ci sono dietro.
Ho visto La bella e la bestia in inglese con i sottotitoli
in italiano.
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