LADRI DI BICICLETTE

TITOLO ORIGINALE Ladri di biciclette
ANNO 1948
PAESE Italia
REGIA Vittorio De Sica
GENERE Drammatico
ATTORI PRINCIPALI Lamberto Maggiorani, Enzo Staiola, Lianella Carell
DURATA - FOTOGRAFIA 86' - bianco e nero
PRODUTTORE DVD San Paolo
Ladri di biciclette - Vittorio De Sica

 

 

Ladri di biciclette - Vittorio De Sica
Ladri di biciclette - Vittorio De Sica
Ladri di biciclette - Vittorio De Sica
Ladri di biciclette - Vittorio De Sica

 


Punteggio assegnato al film: *****
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ****

Recensione del 19/10/2006

 

 

Qualità video: film restaurato a cura dell'Associazione Amici di Vittorio De Sica. Il risultato non è entusiasmante: molta sporcizia e poca incisione.
Qualità audio: appena sufficiente.
Lingue: Italiano 1.0
Sottotitoli: in italiano per non udenti e in inglese
Formato video: 1.33:1  4/3
Extra significativi: interviste molto interessanti (non dichiarate sulla fascetta) a Emi e Manuel De Sica, figli del regista, e a Suso Cecchi D'Amico, coautrice della sceneggiatura.



COSA MI E' PIACIUTO: il film esemplare del neorealismo italiano, il più perfetto. W. Allen ha sempre affermato di ritenerlo il capolavoro assoluto della storia del cinema. "Sì, ho fatto molti buoni film, molti dei quali hanno avuto successo, ma non ho mai fatto e non farò mai un film come Ladri di biciclette". Parte della sua riuscita è dovuta al fatto che i volti degli attori non sono noti, e non ci si distrae con le classiche domande del tipo "questo non è quello che ha fatto..." o "quella l'ho già vista in...". La sceneggiatura, scritta a più mani, restituisce completamente il senso di disperazione di chi avendo poco si vede sottrarre anche quel poco, di chi non appena intravvisto un raggio di luce (un lavoro dopo anni di disoccupazione) ripiomba nell'oscurità e non sa dove sbattere la testa, con la responsabilità di una famiglia. Il peso dell'ingiustizia, l'ostilità della moltitudine, la vergogna per aver fatto ricorso a un atto illecito, anche se reso inevitabile dalle circostanze, e per esser stato scoperto e umiliato al cospetto del figlio, dipingono il finale tragico che tutti conosciamo. Una scena che è anche rappresentazione ideale della solitudine tra la folla. Altre scene dolorose: la trattoria, l'incursione a casa del ladro. La precisione assoluta dei dialoghi si annida perfino nel chiacchiericcio di sottofondo della gente per strada. L'insuccesso iniziale e l'ostilità di chi nella descrizione dei difficili anni dell'immediato dopoguerra vedeva l'onta dell'esposizione dei panni sporchi in pubblico non sono leggende volte a beatificare il capolavoro, come altre volte è accaduto. Con Ladri di biciclette De Sica ottenne il suo secondo Oscar, dopo quello assegnatogli per Sciuscià.

COSA NON MI HA CONVINTO: -

CURIOSITA': Sergio Leone ha una particina nelle vesti di un giovane seminarista tedesco.

Ho visto Ladri di biciclette in italiano senza sottotitoli.


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