COSA MI E' PIACIUTO:
la comicità si sviluppa su più binari, e quindi è
difficile che questa farsa possa deludere totalmente qualcuno. Io ho
apprezzato tutte le tipologie di umorismo, quello clownesco (la hostess
che fa rimbalzare la chitarra sulla testa a un'intera fila di passeggeri,
gli stessi passeggeri che fanno la fila per schiaffeggiare la donna
che sta avendo una crisi isterica, i reporter che si fiondano nelle
cabine telefoniche facendole ribaltare), quello basato sugli equivoci
("la smetta di chiamarmi Shirley", bisticcio basato sull'assonanza
con "surely"; "deve andare subito all'ospedale"
"di cosa si tratta?" "è un edificio etc...",
situazione che si ripete alcune volte con personaggi diversi, come se
una bizzarra epidemia avesse azzerato la cognizione delle frasi fatte
in tutti quanti, con una singolare proiezione gettata verso il pubblico:
"forse sono fuori rotta"... "impossibile, volano con
gli strumenti"), quello meta-cinematografico (le citazioni di altri
film, non solo del genere catastrofico, o la proiezione sul fondale
che "impazzisce" alle spalle dell'automobile); quello musicale
(il coro finale che sale in progressione fino a strozzarsi); e su tutto,
in qualità di coefficienti globali, l'assurdo e l'esagerazione.
Il ritmo è implacabile, affinché non vi siano momenti
di stasi fra una situazione comica e la successiva, ed è questo
il motivo per cui il film è così breve.
COSA NON MI HA CONVINTO: l'umorismo legato troppo strettamente al linguaggio
verbale soffre dell'impossibilità di esportarlo senza perdere
nulla. Nelle rare occasioni in cui la gag non fa ridere, il film svela
per un attimo la sua pochezza di fondo, ma il disagio dura poco, fino
alla prossima battuta. Del resto Airplane! (il titolo italiano
è insulso) è una goliardata senza secondi fini; cosa vuolsi
di più da quei tre pazzi scatenati che si ripeteranno in seguito
riproponendo la stessa ricetta in altri film di grande, meritato successo?
Ho visto L'aereo più pazzo del mondo in inglese
con sottotitoli in italiano (sostituiti in qualche passaggio da quelli
inglesi: operazione indispensabile per capire certe battute).
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