DI COSA SI TRATTA : l'amore fra un uomo e una donna raccontato con gli strumenti del surrealismo.
COSA MI E' PIACIUTO:
secondo frutto del sodalizio Buñuel-Dalì dopo "Un chien andalou", ma primo lungometraggio, è un divertimento, loro e nostro, sul tema caro a Buñuel della borghesia, di cui vengono scherniti i valori più tipici, in forma simbolica (ma non troppo criptica). La prima sequenza è in pura forma di documentario (sulla vita degli scorpioni), così da poter legittimamente considerare poi la società borghese alla stregua di una specie animale. La colonna sonora è costituita da una sequenza di brani celebri del sinfonismo e del teatro musicale ottocentesco (Beethoven, Mendelssohn, Schubert, Wagner), gioiosamente coinvolti nella ridicolizzazione generale anche in senso metanarrativo: l'anziano direttore d'orchestra che sta dirigendo La morte d'Isotta durante la festa che si svolge in una villa lussuosa, abbandona il podio sul più bello per andare ad abbracciare la giovane donna protagonista del film. Non sono sicuro di aver capito cosa volesse significare la scena, ma non bisogna mai porsi troppe domande se si vuole gustare pienamente uno spettacolo surrealista. Spesso infatti il divertimento sta nel puro e semplice ribaltamento della realtà, come nel caso del Ministro dell'Interno che alla fine di una sgradevole telefonata si spara e si abbatte... al soffitto.
COSA NON MI HA CONVINTO: il finale è un po' buttato via.
CURIOSITA': il film, che resistette solo sei giorni in un cinema di Parigi prima di essere tolto di mezzo a causa dello scandalo provocato, ricomparve nelle sale solo 20 anni più tardi.
Ho visto L'âge d'or in francese con
i sottotitoli in italiano.
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