COSA MI E' PIACIUTO:
l'impressione che questo film mi desta al cadere della parola "Fine"
è la stessa di quei concerti in cui abbiamo ascoltato un interprete
famoso e da noi amato, mettiamo un Pollini, cimentarsi in un repertorio
arcinoto ma che non ci stanchiamo mai di riascoltare. Nessuna sorpresa,
quindi, ma tanta emozione nel ricevere un'altra conferma che quell'interprete
e quel repertorio li amiamo e continueremo ad amarli per ben fondate
ragioni. L'altro uomo appartiene al filone tutto hitchcockiano
del thriller come esercizio di stile: lo spunto originale è ben
scelto, ma ha la credibilità di un caso del signor Brando, sicché
la buona riuscita del lavoro sta tutta nell'elaborazione. La sceneggiatura
di Raymond Chandler, tratta da un romanzo di Patricia Highsmith, è
eccellente, e mette Hitchcock del tutto a suo agio. E quando tutto funziona
al meglio, il nostro fa scintille. A cominciare dallo stato di grazia
indotto negli interpreti, fra i quali spicca a mio avviso Robert Walker.
Vi sono alcune sequenze indimenticabili, e se uso questo aggettivo così
logoro ho le mie buone ragioni: avevo visto il film da ragazzino, e
certe scene mi sono tornate in mente con l'emozione di quando vi si
ridesta nel cervello un ricordo che giaceva inerte da secoli. Fra le
grandi invenzioni, citerò il ritorno a casa di Guy ripreso con
la camera messa in diagonale, per sottolineare il turbamento e il disagio
del tennista quantunque alle prese con un gesto banale come quello di
aprire la porta di casa sua, e la giostra che gira a mille all'ora.
COSA NON MI HA CONVINTO: un dettaglio tecnico: quando la giostra si
mette a girare velocemente, e anche quando sta per essere fermata, si
nota troppo distintamente l'accelerazione della ripresa. Una cosuccia,
ma in un insieme di commovente perfezione, si nota.
CURIOSITA': è strano che una ragazza dall'aspetto
più simpatico che sfavillante come Pat Hitchcock (figlia di Alfred)
potesse essere la sorella di una bellezza autentica come Ruth Roman,
ma a Hitchcock piaceva mostrare come la natura ami prendersi gioco di
noi.
Ho visto L'altro uomo in inglese con
i sottotitoli in italiano.
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