DI COSA SI TRATTA: l'anziano investigatore di un'agenzia assicurativa (W. Allen) soffre la presenza dispotica del nuovo capo, che è una donna (H. Hunt).
COSA MI E' PIACIUTO:
non è solo la storia ad essere ambientata negli anni '40, ma anche l'orologio stilistico è arretrato fino a quell'epoca. Le battute si susseguono con lo stesso ritmo scatenato dei film di Wilder, ma c'è anche e soprattutto la parodia dei noir fondati sul personaggio di Marlowe, per esempio. Con molta autoironia, perché Woody Allen non ha certo il fascino irresistibile di un Humphrey Bogart, ma è sempre un formidabile interprete dei propri testi. In questo film, poi, in più di una situazione mette in luce una curiosa vicinanza allo stile di Stan Laurel. Brava Helen Hunt. Charlize Theron, in un piccolo ruolo, è a dir poco appariscente.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
Ho visto La maledizione dello scorpione di giada in inglese con sottotitoli
in italiano, fedeli più alla versione italiana che a quella originale, con strani e imperdonabili tagli.
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