COSA MI E' PIACIUTO:
uno degli schemi classici di Hitchcock, che consiste nell'anticipare, o almeno suggerire allo spettatore come andrà a finire, lasciando invece all'oscuro gli stessi personaggi, qui è applicato al genere della commedia sentimentale. L'epilogo lieto è, dicevo, solo suggerito, dal momento che ciascuno di noi comincia ben presto a chiedersi perché il fattore vedovo che cerca una donna per risposarsi si ostina a guardare lontano, quando ha sotto gli occhi una governante così carina e premurosa, ma del resto nemmeno lei capisce inizialmente di rappresentare la soluzione del problema. Molto divertenti le parti umoristiche, che sfociano in alcune occasioni nel comico puro (il piatto con il budino nelle mani della zitella tremante), e in generale è abile l'aggiramento dei dialoghi; i cartelli sono pochi, ridotti all'essenziale, con rare concessioni all'umorismo verbale, come quando una delle candidate al matrimonio col fattore, dopo aver ascoltato la rude dichiarazione di lui, si chiede se non si tratti di un incubo, e il fattore replica "Il vostro cappello è un incubo!". Dolcissima Lillian Hall-Davis (la governante Mirta), attrice molto cara a Hitchcock che si tolse la vita soltanto 5 anni più tardi.
COSA NON MI HA CONVINTO: è stata aggiunta, postuma, una colonna sonora basata su celebri sinfonie classiche che non c'entra nulla con quello che vediamo sullo schermo. I rari momenti in cui il commento musicale sembra appropriato si debbono al caso. Dubito che Hitchcock c'entri qualcosa con questa scelta. Quando rivedrò il film toglierò l'audio.
Ho visto La moglie del fattore con i cartelli originali in inglese e le sovraimpressioni in spagnolo.
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