DI COSA SI TRATTA: un sedicenne di buona famiglia s'innamora di un'avvenente aspirante soubrette che passa da una delusione all'altra.
COSA MI E' PIACIUTO:
cinque sceneggiatori, fra cui lo stesso regista, per un film delicato in cui il sentimento prevalente è il pudore, e la cui luce è Claudia Cardinale (doppiata "alla milanese" da Adriana Asti), allora ventiduenne, molto ben spalleggiata da un Perrin diciannovenne. L'essenza visuale del film è tutta fondata sui personaggi, perché le località in cui si muovono sono solo nominate. Il pretesto della differenza d'età è l'arma usata per dividere i due protagonisti, che in realtà sono separati dall'appartenere a due diverse classi sociali, così che Lorenzo, che è l'unico fra gli uomini incontrati da Aida ad amarla di un amore puro, può manifestare i suoi sentimenti soltanto attraverso la cessione di denaro. Fotografia al servizio della fulgida Claudia (son capaci tutti, verrebbe da dire), garbate le musiche di M. Gangi e B. Nicolai. Il tema principale è eseguito simbolicamente con un virginale.
COSA NON MI HA CONVINTO: mancano gli acuti, le scene indimenticabili. Anche la sequenza dell'aria d'opera (Celeste Aida dedicata ad Aida) e l'ultima sulla spiaggia al crepuscolo sono calligrafiche ma non indispensabili. Un peccato poi utilizzare Gian Maria Volonté per una parte così marginale e monodimensionale (il collerico).
CURIOSITA': a un certo punto Perrin che osserva ammirato la Cardinale ha un'espressione che ricorda moltissimo quella tipica di Verdone in Un sacco bello alle prese con la giovane spagnola.
Ho visto La ragazza con la valigia in italiano.
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