LA REGOLA DEL GIOCO

TITOLO ORIGINALE La règle du jeu
ANNO 1939
PAESE Francia
REGIA Jean Renoir
GENERE Commedia drammatica
ATTORI PRINCIPALI Marcel Dalio, Nora Gregor, Jean Renoir, Paulette Dubost, Mira Parély, Julien Carette, Roland Toutain, Gaston Modot
DURATA - FOTOGRAFIA 102' - bianco e nero
PRODUTTORE DVD bfi
La regola del gioco (La règle du jeu) - Renoir

 

 

La regola del gioco (La règle du jeu) - Renoir
La regola del gioco (La règle du jeu) - Renoir
La regola del gioco (La règle du jeu) - Renoir
La regola del gioco (La règle du jeu) - Renoir

 


Punteggio assegnato al film: *****
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***
Punteggio Claudio Colombo Cinetop: *****
Punteggio assegnato da voi: *****
 La règle du jeu
(1939) on IMDb

Recensione del 10/8/2012

 

 

Qualità video: sufficiente
Qualità audio: sufficiente (audio restaurato nel 1998)
Lingue: Francese Mono
Sottotitoli: inglese
Formato video: 1.33:1  4/3
Extra significativi: un saggio di Pierre Oscar Lévy dal titolo La règle du jeu image par image (42'), molto ben fatto. E' in francese con sottotitoli in inglese.

 


DI COSA SI TRATTA: un nobile e la sua bella moglie invitano un folto gruppo di loro pari censo ad un ricevimento nel loro castello, comprensivo di caccia alla lepre e di spettacolo. S'intrecciano storie d'amore e di amicizia. La commedia vira in tragedia.

COSA MI E' PIACIUTO : un film di straordinaria densità unita a velocità d'azione. Renoir in poche battute mette fin dal principio in gioco tutte le carte, stabilendo i ruoli e i rapporti reciproci, in modo da poter organizzare un intreccio complesso ma sempre chiarissimo. Una sceneggiatura essenzialmente teatrale, con i suoi dialoghi arguti e lussureggianti, si anima in un film che più cinematografico di così non si può perché ogni singolo passaggio è risolto in senso dinamico e spaziale. Campi lunghissimi, spostamenti repentini, inquadrature vuote che si riempiono improvvisamente, inquadrature dal basso o dall'alto per alludere alla collocazione sociale dei personaggi, composizioni in cui i personaggi in primo piano recitano la loro menzogna mentre sullo sfondo altri fanno capire che la smaschererebbero se non sapessero di essere a loro volta dei mentitori. Gli aristocratici vivono i reciproci tradimenti proprio come se partecipassero a un gioco (a cui allude il titolo), quindi con freddezza e indifferenza, mentre a soffrire sono gli estranei, come Octave (interpretato da Renoir), il guardiacaccia Schumacher o Jurieux, che alla fine paga per tutti. Un'essenziale colonna musicale classica fa meramente da cornice, all'inizio e alla fine del film, mentre tutti gli altri suoni vengono generati dalla scena, aumentando il senso di coinvolgimento, soprattutto in considerazione del fatto che da un certo momento in poi all'unità di spazio si aggiunge una sostanziale unità di tempo. Se proprio non si riesce ad amare questo film, è tuttavia impossibile non ammirarlo, perché è una costruzione impeccabile. Mescola molti stili, ma conserva una coesione perfetta.

COSA NON MI HA CONVINTO: -


Ho visto La regola del gioco in francese con i sottotitoli in inglese del dvd, e quelli in francese offerti dall'app "Subtitles" (su iPad).


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