COSA MI E' PIACIUTO:
è secondo l'opinione di Woody Allen il migliore dei suoi film.
Sicuramente è il più originale, anche se lo spunto di
partenza sembra ricavato da Sherlock Jr (La palla numero 13), di
Buster Keaton. Lì però è il personaggio reale che
si addormenta e in sogno entra nel film, qui è un personaggio
del film che si libera scientemente della compagnia immaginaria ed esce
dallo schermo, esclamando "Le deve piacere proprio tanto questo
film... l'ha già visto cinque volte". Poi si farà
vivo anche l'attore che interpreta il personaggio, che ovviamente (si
fa per dire) è un'entità differente. L'eccezionalità
de La rosa purpurea del Cairo sta soprattutto nel modo in cui
gli spunti di riflessione vengono offerti con la storia, non sono nascosti,
ma neanche sottolineati. E' come se noi tutti stessimo scrivendo il
film con l'autore, ed essendoci mossi da un punto di partenza affatto
nuovo, scoprissimo insieme le ovvie conseguenze. Insomma, è una
storia impossibile, ma limpidissima. Alla fine siamo indotti a commuoverci
per un personaggio inesistente che riconosce serenamente la propria
inesistenza e si fa da parte. L'interpretazione di Mia Farrow è
un saggio di squisita sensibilità.
COSA NON MI HA CONVINTO:
Ho visto La rosa purpurea del Cairo in
inglese con sottotitoli in italiano.
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