COSA MI E' PIACIUTO:
Kurosawa, anche in un film in buona parte inusuale per lui, resta sempre
un genio della macchina da presa, per come la muove in maniera creativa,
tanto che a volte sono i movimenti della camera a generare l'azione,
per l'originalità nella scelta delle inquadrature, per la contrapposizione
sagace di sequenze successive, per la capacità di ottenere il
meglio dagli attori. Mifune poi è, di suo, veramente portentoso:
mi colpisce la sua capacità di trasformarsi completamente da
un film all'altro, ma anche - come in questa occasione - nel corso dello
stesso film.
COSA NON MI HA CONVINTO: devo premettere che il genere western mi attira
pochissimo. e questo è in tutto e per tutto un film western,
sicché a me il merito, sottolineato da Douchet nella sua presentazione,
di aver contribuito all'evoluzione del genere, non interessa più
di tanto. La vicenda è intricata, con un numero enorme di colpi
di scena che dopo un po' diventano inevitabilmente stucchevoli. L'ironia
del personaggio principale è percepibile più che altro
come intenzione. Kurosawa in altri film, anche molto più cupi
di questo, sa farmi sganasciare dalle risate, mentre qui al massimo
mi ha strappato un paio di pallidi sorrisi.
Ho visto La sfida del samurai nell'unico
modo possibile, con la traccia audio originale e i sottotitoli in francese,
che mi sono sembrati ben fatti.
Questo film su Amazon.it
Akira Kurosawa su Amazon.it