DI COSA SI TRATTA: maturo impiegato di banca, pittore per hobby, sposato con una vedova insopportabile, s'innamora di una ragazza bellissima che lo inganna in ogni modo, spalleggiata dal giovane amante.
COSA MI E' PIACIUTO:
è un rifacimento de La chienne, notevole film di Renoir del 1931. Pur conoscendo e apprezzando l'opera precedente, non ho sofferto la mancanza d'incertezza sull'esito della vicenda, perché Fritz Lang ha saputo dire la sua, con il suo stile e il suo modo di coinvolgere pur nel rispetto degli schemi del noir americano. Si è avvalso per di più di un attore protagonista, Edward G. Robinson, degno del corrispettivo francese (Michel Simon), e di un'attrice, Joan Bennett, di grande fascino e bravura. Una storia sgradevole cucita con dialoghi crudeli e personaggi tutti in un modo o nell'altro miserabili, una fotografia che disegna un ambiente cupo e senza spiragli di felicità, se non invidiata ad altri e frutto d'immoralità, e quindi caduca.
COSA NON MI HA CONVINTO: in un film tecnicamente eccelso, si nota una porta sbattuta sonoramente che in realtà si chiude con delicata lentezza. Se dovesse uscire il blu-ray di questo film, sarei fra i primi acquirenti, per dimenticare l'orrore di questa edizione fangosa. Ma per adesso non c'è.
CURIOSITA': a Renoir il film non piacque.
Ho visto La strada scarlatta in tedesco con i sottotitoli in italiano
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