DI COSA SI TRATTA: una famiglia di pescatori di Aci Trezza alle prese con gli avidi grossisti del pesce e con i malumori del destino.
COSA MI E' PIACIUTO:
il film ha due anime: quella documentaristica e quella romanzesca. La prima è indubbiamente efficace, non solo nella descrizione della vita dei pescatori e delle loro famiglie, ma anche e soprattutto come saggio sulla povertà, che può scaturire dalle storture di una struttura sociale in cui chi ha i soidi sfrutta chi non li ha, ma anche dalle avversità del destino legate ad eventi naturali. Come documentario antropologico La terra trema vanta molti momenti di grande bellezza: la pesca notturna; l'attesa delle donne sulla riva del mare in burrasca, simili a uccelli di scogliera; le trattative fra i pescatori e i grossisti; i ritratti dei protagonisti affranti per le disavventure senza fine.
COSA NON MI HA CONVINTO: la coesione fra le due nature del film è inconsistente. Il romanzo si aggrappa sovente al documentario e si lascia portare lungo un cammino già segnato in partenza. Ed è un cammino a mio parere troppo lungo. Le tesi socio-politiche, ispirate sostanzialmente al marxismo, anziché esser semplicemente veicolate dalla narrazione, sono ricalcate pedantemente dai commenti della voce fuori campo, che cadono a volte in un patetismo decisamente fuori luogo se confrontato con l'austerità delle immagini ("ad Antonio ormai restavano solo gli occhi per piangere"...).
Ho visto La terra trema nella versione originale
italiana - siciliana con i sottotitoli in inglese.
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