COSA MI E' PIACIUTO:
Buster Keaton esprime una comicità modernissima, raffinata e contagiosa. Non si butta via niente in questo film della durata di poco meno di un'ora. A partire da un soggetto promettente (il protagonista, che da molto tempo vorrebbe dichiarare il proprio amore a una ragazza ma non ne ha il coraggio, riceve la notizia di un'eredità di cui potrà impadronirsi solo se alle 19 del giorno del suo ventisettesimo compleanno, che però è il giorno stesso in cui lo viene a sapere, risulterà sposato), Le sette probabilità si sviluppa attraverso una serie di situazioni spassose, secondo modelli lontanissimi dalla classica comica muta, ma più vicini al Tati di trent'anni dopo, che culmina con il celebre inseguimento da parte della folla di candidate spose, contro cui, con una trovata da moderno videogame, il protagonista scatena una cascata di pietre che inizialmente minacciavano lui. Altri momenti da antologia: la guardarobiera che osserva altezzosa il settimo tentativo di Jimmy di procurarsi una moglie (da qui il titolo), l'incursione nella bottega di un orologiaio per sapere che ore sono, risoltasi anche questa, inopinatamente, in un fallimento, la giacca che si incastra nella chiusura del cancello (non si pensi che per togliersi d'impaccio Jimmy si levi la giacca), il cane della ragazza che si frappone fra i due sposi. Le risate e i moti di stupore si alternano e si fondono dall'inizio alla fine. Capolavoro.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
Ho visto Le sette probabilità con
i cartelli in spagnolo.
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