COSA MI E' PIACIUTO:
un po' tutto, a cominciare dalla fotografia. A questo proposito ricordo
che il film mi fu segnalato da un mio commilitone. Era quasi verso sera,
in mensa, quando improvvisamente vidi comparire di corsa non già
l'Armando, ma bensì Antonio Mallus, pittore cagliaritano, che
mi pregava di seguirlo perché al cinema Taldeitali davano Lenny,
e che mi fidassi di lui. L'occhio dell'artista non s'ingannava (Antonio
Mallus mi consigliò caldamente anche Lo specchio di
Tarkovsky, e il suo entusiasmo era ben riposto anche in quel caso):
è un film bellissimo da vedere anche senza audio, senza capire
cosa succede. La sceneggiatura si ispira alla forma del documentario,
non fa una grinza, e viene realizzata con molta bravura da Bob Fosse.
Stupendi i due interpreti principali (nominati entrambi per gli Oscar,
lei vincitrice a Cannes). La figura di Lenny Bruce ricorda per molti
aspetti quella di Beppe Grillo al quale, ne sono convinto, questo film
dev'essere piaciuto molto.
COSA NON MI HA CONVINTO: il montaggio è fantastico, ma l'espediente
di passare di colpo ai primi piani dei musicisti o degli spettatori
quando il racconto si trasferisce dalle interviste agli spettacoli di
Lenny è ripetuto un po' troppe volte. Come diceva talvolta Liszt
commentando i lavori dei giovani compositori che si rivolgevano a lui
per un consiglio: "Bella questa frase, va detta due volte".
Non tre o quattro, però.
CURIOSITA': di Lenny Bruce ho letto anche un libro,
anni fa: "Come parlare sporco e influenzare la gente", che
figura ancora nel catalogo Bompiani. Non mi aveva entusiasmato, e allora
mi feci l'idea che un personaggio come Bruce probabilmente aveva bisogno
del palcoscenico per esprimersi compiutamente. Del resto Beppe Grillo
non ha scritto libri, e i libri di Woody Allen sono divertentissimi,
ma è molto meglio andare a vedere i suoi film.
Ho visto Lenny in inglese con sottotitoli
in italiano (abbastanza fedeli). Il doppiaggio italiano di Hoffman è
affidato a Gigi Proietti ed è un gran pezzo di bravura, ma è
preferibile ugualmente affidarsi alla voce originale.
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