COSA MI E' PIACIUTO:
la meccanica perfettamente congegnata delle gags, che sono concatenate
in modo da inserirsi naturalmente nel respiro del film, si combina con
la grande umanità di fondo. Tati si burla dei vacanzieri sorridendo
dei loro vizi e delle loro scialbe abitudini, senza però mai
disprezzarli, ma anzi dimostrando loro il suo affetto attraverso Hulot,
che continua ad essere gentile con tutti, benché raramente ricambiato.
Propone degli stereotipi in modo talmente benigno e delicato da non
farceli quasi riconoscere: Martine, per esempio, sembra costantemente
impegnata in uno spot pubblicitario di non si sa cosa. Tutta quell'umanità
cerca soltanto di essere felice, tanto che Hulot travolge, alzando al
massimo il volume del giradischi, la voce dell'annunciatore radiofonico
che adombra le prime nubi della guerra imminente. Il nostro ridicolizza
l'automobile iniziando un percorso che lo condurrà fino a Trafic
(film di cui attendo con ansia la realizzazione in dvd, annunciata da
anni). Non saprei indicare quali siano le mie scene preferite: dovrei
scegliere l'intero film. La sonorizzazione, realizzata in studio, rappresenta
un ingrediente essenziale nella comicità di Tati: spesso i rumori
sono indispensabili alla concatenazione degli eventi, e a suggerirci
cosa sta succedendo. Indimenticabile il brano di Alain Romans, intenzionalmente
banale e leggero, ripetuto in tutte le salse da cima a fondo: perfetto
per il film, perché non incarna la banalità, ma bensì,
come l'opera nell'insieme, la sua lucida descrizione.
COSA NON MI HA CONVINTO: qualche imprecisione nel montaggio.
CURIOSITA': nel doppiaggio italiano la donna che
passeggia seguita a distanza di qualche metro dal marito, chiama il
consorte Arturo. Nella versione originale non dice nulla. La gag del
cavo del carro attrezzi è stata ripresa da Paolo Villaggio in
un suo film. Villaggio ha più volte manifestato la sua adorazione
per Jacques Tati, e ritiene che Le vacanze sia il suo capolavoro.
Il conducente della corriera, che si ritrova il bambino con la testa
infilata nel volante, è sempre Jacques Tati.
Ho visto Le vacanze di Monsieur Hulot nell'unico
modo possibile, con la traccia audio originale senza sottotitoli.
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