DI COSA SI TRATTA: Stanlio e Ollio fuggono dalla galera. Dei complici portano loro gli abiti civili, ma nella concitazione si scambiano i pantaloni. Nel tentativo di riscambiarseli, finiscono accidentalmente nel cantiere di un grattacielo in costruzione...
COSA MI E' PIACIUTO:
sebbene sia basato su un unica gag dilatata (i pantaloni scambiati nei quali s'infila un'aragosta viva), il film regge benissimo fino in fondo, e oltre a essere divertente risulta realmente elettrizzante, perché la lunga scena sul grattacielo in costruzione è girata talmente bene da far venire le vertigini. La regia di McCarey, collaboratore abituale della coppia, è salda e ricca di annotazioni argute di contorno nella parte "a terra", fermo restando che, come si sa, le idee erano quasi tutte di Stan Laurel. Azzeccato il finale con il poliziotto appiattito dal montacarichi del cantiere. La colonna sonora originale, che fagocita lunghe citazioni dotte (un Pezzo Lirico di Grieg), è di ottima fattura. Per i nostri eroi è questo uno degli ultimi film muti: nel corso di quello stesso 1929 cominceranno a far sentire le loro voci e ad allargare la loro straripante comicità all'invenzione verbale.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
Ho visto Libertà con i cartelli originali in inglese.
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