DI COSA SI TRATTA: in Cecoslovacchia nel 1949 Ludvik scrive per ischerzo a un'amica una cartolina inneggiante a Trotskij. L'amica non gradisce e lo denuncia.
COSA MI E' PIACIUTO: lo schema non è insolito: in un Paese comunista qualcuno per amor di battuta si rovina la vita. Però non è insolito per noi oggi, perché verrà ripreso in anni più recenti, fra gli altri, da Kusturica (Papà e in viaggio d'affari) e da Henckel von Donnersmarck (Le vite degli altri). Il film è tratto da un romanzo di Milan Kundera, che ha collaborato alla sceneggiatura, ed è girato con uno stile piuttosto libero: il montaggio sincopato, la commistione continua fra i piani temporali, il ben delineato contrasto di personalità fra i vari caratteri, tengono desta l'attenzione e la curiosità. Secondo alcuni l'energia iniziale della nouvelle vague cecoslovacca risulta qui ormai placata; a me pare invece che Jires la rivitalizzi col suo stile personale e il suo gusto per il fantastico calato in un contesto reale. E confermerà le sue qualità negli anni seguenti (e spero che qualcuno ripubblichi il suo ottimo Eclissi parziale, pubblicato in VHS da Sanpaolo negli anni '80 e mai più ripreso).
COSA NON MI HA CONVINTO: il finale un po' "casual", così, come se si fosse stancato di raccontare la storia.
Ho visto Lo scherzo in
italiano