COSA MI E' PIACIUTO:
ho rinunciato subito a cercare di capire ad ogni costo tutti i significati
del film, e mi sono abbandonato alla suprema bellezza, così come
l'uomo di Tarkovskij sente di appartenere alla natura e vi si abbandona.
Lo specchio ha il carattere di un diario, il cui senso profondo
dev'esser noto solo a chi lo scrive. Ma le emozioni che suscita sono
un patrimonio comune, a patto di volerle cogliere. I ricordi personali
si mischiano con la storia, il bianco nero si alterna al colore, così
come il passato al presente: la bella ed enigmatica Margarita Terekhova
interpreta i ruoli della moglie e della madre dell'autore del diario,
che sostanzialmente è lo stesso Tarkovskij. Notevoli le scelte
musicali: è interessante notare come spesso Bach sia associato
allo spettacolo della natura incontaminata, non solo da Tarkovskij.
Fu un mio amico pittore, Antonio Mallus, a parlarmi per la prima volta
di questo film, e quando vidi Lo specchio per la prima volta
mi apparve chiaro, addirittura ovvio, come un artista figurativo potesse
amarlo tanto.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
Ho visto Lo specchio in russo con i sottotitoli in
italiano.
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