COSA MI E' PIACIUTO:
film uscito appena dopo Frankenstein Junior, appartiene al periodo d'oro
di Mel Brooks. Il genere è quello della farsa, del film comico
muto, e quindi il modello non è certo l'emblema della raffinatezza.
A maggior ragione apprezzabile, pertanto, è l'arguzia con cui
Brooks aggiorna il materiale ai suoi giorni, ma al tempo stesso fa la
parodia financo dei difetti tipici dello stile nel quale venivano girati
i film comici muti. Il risultato è che il film a me fa sempre
ridere, anche se visto per l'ennesima volta. In particolare evidenza
la scena della "conquista" di Liza Minnelli, splendidamente
commentata dal clangore delle percussioni. A questo proposito, è
da elogiare la perizia della colonna sonora, che contribuisce al divertimento.
Il pregio dell'originalità dell'idea di un film muto che racconta
dell'intenzione di girare un film muto negli anni 70 non va neppure
sottolineato. Le star ospiti del film costituiscono, contrariamente
a quanto si potrebbe temere, un valore aggiunto.
COSA NON MI HA CONVINTO: nella seconda parte il film perde appena un
po' di ritmo. Nella scena in cui a Mel Spass fanno bere centinaia di
tazze di caffè, la velocità della pellicola è stata
poi accelerata, e quindi gli altri attori avevano il compito di muoversi
molto lentamente. Però esagerano, così che sembrano gli
astronauti sulla luna.
Ho visto L'ultima follia di Mel Brooks con
i cartelli in inglese e i sottotitoli in italiano, ma è meglio
leggere direttamente le didascalie originali, perché come al
solito i traduttori si son prese delle licenze di troppo senza peraltro
sfruttarle felicemente. Se non sbaglio, comunque, si tratta della traduzione
originale che accompagnò l'uscita del film nel '76.
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