COSA MI E' PIACIUTO:
io non so proprio se questo film rappresenti un esempio tipico dell'umorismo
finlandese, poiché conosco pochissimo del loro cinema, e niente
della loro letteratura, ma in ogni caso mi è venuta voglia di
approfondire: nella peggiore delle ipotesi avrò accertato, non
senza aver prima finto di ignorare la fama di Kaurismäki, che qualsiasi
movimento culturale può calare l'asso da un momento all'altro.
All'estrema gradevolezza dell'opera contribuiscono la musicalità
della lingua finlandese e la bella luce del nord. Ci sono un sacco di
cose divertenti, anche piccole, o piccolissime, che alla prima visione
possono sfuggire. Vedendo i personaggi sullo schermo senza l'audio (o
senza la traduzione del finlandese, che per me è la stessa cosa),
non si sospetterebbe mai cosa stanno dicendo, ma anche potendoli ascoltare,
è impossibile prevedere la battuta successiva. Le aberrazioni
del sistema economico contemporaneo vengono ridicolizzate con grazia.
Il personaggio dello smemorato ricorda per certi versi quello interpretato
da Bruno Ganz in Pane e tulipani. Kati Outinen fu premiata
a Cannes, mentre il film dovette accontentarsi del Gran Premio della
Giuria (la Palma d'Oro andò a Il pianista; io avrei
deciso diversamente).
COSA NON MI HA CONVINTO: -
Ho visto L'uomo senza passato in finlandese
con sottotitoli (obbligatori) in italiano.
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