DI COSA SI TRATTA: un ragazzino di famiglia modesta è invitato a passare le vacanze nella residenza estiva di una famiglia nobile. La giovane e bellissima Marian ed il fattore Ted, amanti, gli conferiscono l'incarico di trasferire i messaggi che regolano i loro convegni.
COSA MI E' PIACIUTO:
un film complesso nelle tematiche ma semplice nella forma, bello in ogni suo componente (a cominciare, ovviamente, da Julie Christie) e fluido grazie alla rarefazione degli eventi e nonostante essa (un film dove non succede quasi niente di solito è lento, più o meno sopportabilmente). Il climax conclusivo è dato dalla fusione dei due mondi, dei due spazi e dei due piani temporali, che fin quasi alla fine restano sempre distinti, essendo l'unico contatto fra essi il giovane messaggero, a tal punto miracoloso da essere paragonato a una divinità. La regia di Losey è magistrale anche nella semplicità. Losey e Harold Pinter, che ha sceneggiato il film partendo dal romanzo di Hartley "L'età incerta", tifano chiaramente per il ceto rurale, ma non privano gli aristocratici della loro dignità, evitando di ridicolizzarli. Bellissimo finale. Le musiche di Michel Legrand sono fra le più riuscite e memorabili della sua carriera di compositore per il cinema. Palma d'Oro.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
Ho visto Messaggero d'amore in inglese con i sottotitoli in italiano, che sono la trascrizione dell'edizione italiana e contengono anche qualche ardito strafalcione. Insomma, sotto ogni aspetto un'edizione veramente modesta di un gran film che meriterebbe il Blu-ray.
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