DI COSA SI TRATTA: sceneggiatore hollywoodiano con ambizioni letterarie più elevate si reca a Parigi con la fidanzata. Ogni sera, allo scoccare della mezzanotte, si trova coinvolto nel passato parigino alle prese con i grandi artisti di cent'anni prima, Hemingway, Picasso, Dalì, Buñuel ...
COSA MI E' PIACIUTO:
dopo aver pagato il suo pegno d'amore verso la città di Parigi, con la cartolina iniziale di quasi 4', Woody Allen comincia a preparare il terreno per la sua gustosa idea sulla percezione del passato. Poi mette in scena i grandi artisti sicuramente oggetto della sua profonda ammirazione, e li fa parlare e agire come se i loro spiriti gli avessero suggerito ogni mossa, perché sembra proprio di leggere un inedito di Hemingway, uno di Scott Fitzgerald, un diario di Dalì... L'umorismo di Allen tocca secondo me il suo culmine nel secondo incontro del protagonista con Luis Buñuel, al quale suggerisce il soggetto per un film (L'angelo sterminatore), ma Buñuel non riesce a capire perché i personaggi non possano uscire dalla casa. Splendida l'idea della nidificazione del viaggio a ritroso, utilizzata per rafforzare il concetto originale. Attori perfetti, con una menzione speciale per la splendida Marion Cotillard e per lo spiritato Adrian Brody (Dalì). La ricostruzione degli ambienti del passato è più vera del vero.
COSA NON MI HA CONVINTO: la cartolina iniziale, resa fra l'altro con una temperatura colore che a mio parere non collima affatto con la tipica luce parigina.
Ho visto Midnight in Paris in inglese con
i sottotitoli in italiano.
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