MORTE A VENEZIA

TITOLO ORIGINALE Morte a Venezia
ANNO 1971
PAESE Italia
REGIA Luchino Visconti
GENERE Drammatico
ATTORI PRINCIPALI Dirk Bogarde, Romolo Valli, Silvana Mangano, Björn Andresen, Marisa Berenson, Nora Ricci, Mark Burns
DURATA - FOTOGRAFIA 125' - colore
PRODUTTORE DVD Warner
Morte a Venezia - Luchino Visconti (Dirk Bogarde)

 

 

Morte a Venezia - Luchino Visconti (Dirk Bogarde)
Morte a Venezia - Luchino Visconti (Dirk Bogarde)
Morte a Venezia - Luchino Visconti (Dirk Bogarde)
Morte a Venezia - Luchino Visconti (Dirk Bogarde)

 


Punteggio assegnato al film: ****
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***½

Recensione del 22/11/2004

 

 

Qualità video: eccellente. Splendida resa cromatica, ottimo dettaglio, niente sporcizia.
Qualità audio: la traccia originale, in inglese, è in pessime condizioni. I dialoghi sembrano provenire, in alcuni momenti, da sotto una pila di materassi, o da un disco di Enrico Caruso, e la musica, alquanto inscatolata, soffre di fluttuazioni di altezza che arrivano a lambire l'ampiezza di un semitono. La traccia italiana è decisamente migliore, ma è frutto di un doppiaggio, perché gli attori in realtà recitano soprattutto in inglese (ma anche un po' in italiano, veneziano, polacco, tedesco, francese).
Lingue: Inglese, Italiano, Francese Mono 1.0
Sottotitoli: in 8 lingue fra cui l'italiano e l'inglese, queste due anche in versione per non udenti.
Formato video: 2.40:1  16/9
Extra significativi: un documentario di 9' intitolato "La Venezia di Visconti", in cui apprendo - meglio tardi che mai - che il nome completo del regista era Luchino Visconti di Modrone, ed era proprio un discendente di quel casato. Un vero milanesone, insomma.



COSA MI E' PIACIUTO: un film sul mito della bellezza che si esprime attraverso la bellezza: bellezza degli ambienti, delle luci, dei colori, delle musiche, dei volti, dei vestiti, e sottolineata dal suo opposto che la minaccia: il colera, il cantastorie sdentato, il vecchio turista orribilmente truccato all'inizio del film, la sabbia bagnata che rovina la perfezione del corpo adolescenziale di Tadzio, e soprattutto la vecchiaia incombente e la sterilità creativa del protagonista. E naturalmente Venezia, la più sublime e insieme la più precaria di tutte le città del mondo. Il gusto per il dettaglio, per l'esattezza dell'inquadratura è qui così accentuato che se Visconti non ci offrisse tempi opportunamente comodi finiremmo per perdere irrimediabilmente il filo emotivo del racconto, ma sono proprio quei lentissimi movimenti di macchina a fare in modo che ogni particolare contribuisca a vivificare la scena rappresentata. Visconti ha scelto gli unici due brani di Mahler che mi piacciano davvero (dalla Terza e dalla Quinta Sinfonia). Le scene sulla spiaggia fanno pensare di volta in volta ai macchiaioli toscani e agli impressionisti francesi. Grandissima interpretazione di Dirk Bogarde (inglese di origini olandesi), e bravissimi, pur nell'angusto àmbito dei loro ruoli, Romolo Valli, attore versatile e uomo coltissimo, e Silvana Mangano, sempre a suo agio in ruoli fra loro diversissimi.

COSA NON MI HA CONVINTO: ci sono due scene a mio avviso deboli, e fra l'altro sono pressoché consecutive: alludo all'incursione del cantastorie nell'hotel (sequenza troppo lunga) e alle spiegazioni sulla minaccia del colera offerte con fastidiosa affettazione e in un inglese inspiegabilmente perfetto dal tipo che il professore incontra quando va a cambiare i soldi. L'attore che impersona l'amico di Gustav fa pensare a un personaggio che vive nel 1971, e non nel 1911 dove si trovano tutti gli altri.

Ho visto Morte a Venezia in inglese con i sottotitoli in italiano.


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