DI COSA SI TRATTA: amici e parenti s'incontrano in una villa di campagna nella Russia degli inizi del 900.
COSA MI E' PIACIUTO:
la tempesta in un bicchier d'acqua tradotta in grande tragedia dell'umanità, vista con la lente d'ingrandimento dell'ego dei personaggi, che pure si limitano a conversare. Il culmine del dramma si ha con il tentativo del protagonista, il maestro elementare Platonov, di suicidarsi gettandosi in un lago la cui profondità si può ben apprezzare nel fotogramma di sinistra qua sopra. Il film è tratto da un dramma di un giovanissimo Cechov pubblicato postumo, la cui fragilità e le cui lacune hanno permesso al quasi altrettanto giovane Mikhalkov di elaborarlo molto personalmente e di farlo proprio. V'è la consueta bellezza figurativa dei film del regista russo, e un gruppo di attori, compreso lo stesso Mikhalkov (il suo lamentoso monologo sulla vita desolante del medico di campagna, con quegli orribili cavalli che corrono sui sentieri fangosi dell'inverno russo, è un grande pezzo di comicità), di commovente bravura.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
CURIOSITA': c'entra poco col film, ma ho notato che in russo il nome di persona Sofia (così si chiama uno dei personaggi) si pronuncia con l'accento sulla o, mentre in bulgaro (e forse anche in russo) il nome della capitale della Bulgaria si pronuncia con l'accento sulla i.
Ho visto Partitura incompiuta per pianola meccanica in russo con i sottotitoli in italiano
(si possono togliere).
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