DI COSA SI TRATTA: in una cittadina della Georgia muore il sindaco. Una donna si prende la briga di disseppelirne il corpo ogni notte per depositarlo nel giardino del figlio. Perché lo fa?
COSA MI E' PIACIUTO: in questo film scritto e girato in era Andropov-Cernenko e presentato nell'era Gorbaciov, Abuladze delinea la figura di un piccolo despota che riassume in sé le caratteristiche di Mussolini (i discorsi dal balcone, la camicia nera), Hitler (i baffetti) e ovviamente Stalin (la falsa bonomia che nasconde un'efferata ferocia), ma soprattutto mostra una comunità che vuole evitare di fare i conti col proprio passato e in definitiva con la propria coscienza. Lo stile ricorda in alcuni momenti, quelli grotteschi e onirici, Buñuel e Chaplin, ma anche Kusturica, in quelli filosofici e introspettivi Bergman e Tarkovsky. C'è una presenza quasi costante della musica, che per i georgiani è come una religione: tutti cantano o suonano uno strumento. Vi sono sequenze memorabili per vari motivi: il discorso del tiranno disturbato dalla rottura di un idrante e da una banda musicale troppo invadente, il processo, la disperata ricerca di una "firma" clandestina dei deportati sui tronchi provenienti dalla Siberia (con la musica di Arvo Pärt), il sogno di Nino sulle note di Des pas sur la neige di Debussy, l'interrogatorio a Sandro in un contesto totalmente assurdo, l'espressione in primissimo piano del despota testé schiaffeggiato, il sogno della confessione. Attori bravissimi: si stenta a credere che l'attore che interpreta il despota sia lo stesso che recita nella parte del figlio; Giorgobisani (il pittore Sandro) assomiglia in modo inquietante al giovane Zimerman, il celebre pianista polacco. Tutto funziona alla perfezione, il film è lungo ma scorre via in un baleno. Fu presentato nel 1987 a Cannes, dove ottenne il Gran Premio della Giuria. E' il terzo film di una trilogia dedicata alla Georgia: il primo è La supplica, il secondo L'albero dei desideri.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
Ho visto Pentimento in
georgiano con i sottotitoli in italiano.