DI COSA SI TRATTA: il 12 dicembre 1969 scoppia una bomba nella filiale della Banca Nazionale dell'Agricoltura di Piazza Fontana a Milano. E' l'inizio di un decennio di stragi.
COSA MI E' PIACIUTO:
l'idea del film, che colma una grave lacuna nel nostro cinema "storico", essendo la prima opera che si occupa della strage di Piazza Fontana, nasce, titolo compreso, da un famoso articolo di Pier Paolo Pasolini sul Corriere della Sera, che fu poi ripubblicato in una raccolta di saggi col titolo "Il romanzo delle stragi" (lo si può leggere, per esempio, qui). Giordana, Rulli e Petraglia hanno poi tratto spunto dal libro di Paolo Cucchiarelli intitolato "Il segreto di Piazza Fontana" (2009), pur senza condividerne in toto le tesi (se ho capito bene; non ho letto il libro). Ciò che sicuramente emerge, anche tenendo conto di ciò che viene scritto all'inizio dei titoli di coda, è la considerazione che se tutte quelle stragi sono rimaste sostanzialmente impunite, è altamente probabile che inquirenti e mandanti fossero quanto meno contigui. Il rigore della ricostruzione sta nel rispetto dei documenti ufficiali. Il romanzo consiste nel riempimento dei buchi: per esempio non esiste un verbale ufficiale dell'interrogatorio di Pinelli. E' convincente questo romanzo, pur essendo soltanto uno dei numerosi romanzi possibili? Per me sì. Per quanto poi riguarda la messa in scena, la riproduzione dell'ambiente di quei giorni, attraverso gli arredi, i costumi, le acconciature, gli automezzi, i colori, è addirittura commovente per la sua precisione che definirei devota al ricordo. Giordana ha ricordato che la scena dei biglietti che volano via nel tram che passava a poche centinaia di metri dalla banca è frutto della sua memoria personale, perché lui era su quel tram. Particolarmente pregevole lo studio sul linguaggio, che è una parte fondamentale della ricostruzione di un'epoca. Fra gli oltre 20 personaggi di rilievo, ed i relativi interpreti, ho prediletto il Calabresi di Valerio Mastrandea e il Pinelli di Pierfrancesco Favino. Eccellenti le musiche di Franco Piersanti.
COSA NON MI HA CONVINTO: meno riusciti i personaggi di Gemma Calabresi (Laura Chiatti) per eccesso di discrezione, e di Pietro Valpreda (Stefano Scandaletti), ridotto a una parodia.
Ho visto Romanzo di una strage in italiano.
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