DI COSA SI TRATTA: ascesa e caduta del gangster Tony Camonte nella Chicago degli anni '20, figura ispirata a quella di Al Capone.
COSA MI E' PIACIUTO: verrebbe da dire che è un film tutto costruito sui luoghi comuni del genere, se non si pensasse che per una semplice ragione cronologica sono gli altri ad aver attinto da qui. La regia di Hawks non è solo di grande mestiere, ma è anche ricca di invenzioni. Gioca spesso col procedimento dell'ellissi (l'oggetto non è in scena, ma viene rappresentato per allusione, visiva o simbolica secondo i casi), usa luci e ombre, ma anche suoni e silenzi, con estrema padronanza (e per quanto riguarda i suoni, ricordiamo che il film è stato girato nel '31) epalesa un gusto formidabile per la composizione della bella inquadratura (la scelta dei cinque fotogrammi per questa pagina mi ha posto in grave imbarazzo). Finale di grande impatto drammaturgico e figurativo, grazie anche al pezzo di bravura di Ann Dvorak. Grande fotografia.
COSA NON MI HA CONVINTO : il finale trae energia da sé stesso, non è la conseguenza di quanto precede. I dialoghi sono ingenui, gli attori talvolta bamboleggiano come se agissero ancora nell'epoca del muto: in particolare Boris Karloff esagera ogni espressione in modo ridicolo, ma lo stesso Paul Muni non è certo un modello di sobrietà. L'ingrediente umoristico è affidato quasi esclusivamente alla figura del sedicente "seghertario" analfabeta, che non si può certo definire una riuscita. E', complessivamente, una sceneggiatura da fumetto, costellata di inverosimiglianze.
CURIOSITA': il finale alternativo contenuto nel dvd impoverisce il finale prescelto aggiungendo un pistolotto inutile e banale. Bella però l'ultimissima sequenza, con i poliziotti che tagliano le corde.
Ho visto Scarface in inglese con
i sottotitoli in italiano.
Questo film su Amazon.it