DI COSA SI TRATTA: educazione sentimentale del quindicenne Laurent, appartenente a una famiglia borghese nella Digione del 1954.
COSA MI E' PIACIUTO:
la leggerezza di Malle permette di presentare in toni di commedia un evento, l'incesto fra madre e figlio, che è così visto come un'anomalia accidentale e innocua come il "soffio al cuore" del titolo. Non mi è piaciuta la scelta, ma piuttosto la maestria con la quale essa viene assecondata, in modo da rendere ciò che ne risulta accettabile sul piano della verosimiglianza. Lea Massari, il cui personaggio è di nascita italiana e si doppia da sola parlando un francese più che accettabile, risplende per fascino e talento. Talento e simpatia che la accomunano ad Ave Ninchi.
COSA NON MI HA CONVINTO: la ricerca della naturalezza, strumento irrinunciabile per la riuscita del progetto, produce anche una certa assuefazione all'irrilevanza. Non ho colto una particolare attenzione all'architettura generale, cui, in un film così tanto parlato, dovrebbero contribuire in misura determinante i dialoghi, che invece peccano in alcuni passaggi di genericità. E tutto sommato neanche la regia di Malle si distingue per inventiva. La colonna musicale jazz, nonostante il tentativo di giustificarla in senso metaforico, non trascende mai il ruolo di tappezzeria sonora. Finale forzato.
Ho visto Soffio al cuore in francese
con i sottotitoli obbligatori in inglese.
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