COSA MI E' PIACIUTO:
per me ci sono due De Niro: quello che lavora con Scorsese, e quello
che non lavora con Scorsese. Il primo mi piace tantissimo, l'altro fa
le solite smorfie che a me lo fanno sembrare la parodia di sé
stesso. Qui stiamo parlando, tuttavia, di un film di Scorsese. Questi
ha sempre, a mio modo di vedere, un sacco di idee personalissime su
come mostrarci le cose. In genere non copia nulla da nessuno, anzi,
è lui stesso un riferimento fin dalle prime battute della sua
carriera. Di quanti "nuovi Scorsese" abbiamo sentito parlare,
negli ultimi 20 anni? Sono tanto numerosi quanto i "nuovi Van Basten".
Le scene migliori di Taxi Driver sono per me quelle girate
nell'appartamento. Oltre ad essere affascinanti di per sé, ci
spiegano con pochi mezzi perché il nostro eroe è così
a disagio fuori, nel mondo, e perché ha scelto di guidare un
taxi, quasi un prolungamento del suo microcosmo. Jodie Foster è
un paradigma della spontaneità, così come la naturalezza
di De Niro è, invece, perfettamente costruita. Le musiche di
Bernard Herrmann, collaboratore abituale di Hitchcock, partono benissimo...
COSA NON MI HA CONVINTO: ...ma finiscono così così: il
tema "sentimentale" che accompagna il personaggio di Betsie
(la bella e misurata Cybill Shepherd) è abbastanza fuori luogo,
così come il commento alla strage. E proprio dalla sparatoria
in poi il film perde un po' il suo filo: nel voler essere forte si mostra
debole, esattamente al contrario di come era stato fin lì. Taxi
driver ha un po' l'andamento de La conversazione di Coppola
(che è di due anni prima), ma dove quest'ultimo in vista del
traguardo cambia marcia, il taxi di Scorsese va fuori giri.
Ho visto Taxi Driver con l'audio originale e i sottotitoli
in francese (molto accurati: c'è perfino un inserto in castigliano
con gli accenti giusti!)
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